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2020 positivo per le casse nonostante la pandemia

Antonello Motroni
04 luglio 2022
TEMI MEFOP
  • Gestione delle risorse
DESTINATARI
  • Casse di previdenza

La presentazione della Relazione Covip per l’anno 2021 è stata l’occasione per fare il punto, tra l’altro, anche sui portafogli delle casse. Molte delle evidenze erano già state presentate nell’ambito del Quadro di sintesi per l’anno 2020 delle casse di previdenza del 14 ottobre 2021.

Il Covid-19 ha rappresentato un importante stress test per i liberi professionisti e i loro enti di previdenza: ai picchi di volatilità nel breve termine si sono aggiunti gli effetti di lungo periodo sulle attività professionali.
I saldi previdenziali, pur rimanendo nel complesso positivi, si sono contratti rispetto al 2019. Su tale riduzione hanno influito anche le misure straordinarie varate da diverse casse a sostegno dei propri iscritti e pensionati, sempre comunque progettate in una ottica di sostenibilità attuariale di lungo periodo.

Al 31 dicembre 2020 gli attivi degli enti sono stati pari - a valori di mercato - a 100,7 miliardi di euro, in crescita del 4,7% rispetto al 2019. Si è trattato di un dato particolarmente significativo, anche alla luce dei picchi di volatilità che si sono registrati nel primo trimestre del 2020.

Il 51% degli attivi è allocato in fondi d’investimento, prevalentemente armonizzati (29,7%) e, in misura non trascurabile, alternativi (21%). Ha continuato a diminuire il valore degli investimenti immobiliari, scesi per la prima volta sotto la soglia del 20% degli attivi; tale contrazione ha interessato sia gli immobili detenuti direttamente, sia quelli investiti attraverso fondi.

Composizione dell'attivo

Larga parte delle attività finanziarie risulta gestita direttamente dagli enti (70,4  mld di Euro, 81,4%), la gestione tramite convenzioni ha un peso contenuto; gran parte delle imprese d’investimento con cui sono stati stipulati i mandati sono estere.  

La gestione diretta riguarda soprattutto gli investimenti tramite fondi (il 97% delle attività finanziarie è detenuto tramite fondi armonizzati e alternativi; per questi ultimi la gestione diretta è la modalità d’investimento pressoché esclusiva). Di contro, la gestione convenzionata è utilizzata prevalentemente per gli investimenti liquidi (57% delle attività finanziarie detenute tramite titoli di debito e di capitale).

Ancora una volta la Covip ha evidenziato la frammentazione degli assetti documentali relativi alla politica di investimento, derivante anche, ma non solo, dalla mancata emanazione del decreto ministeriale sui limiti agli investimenti. La trasparenza sugli elementi caratteristici della politica d’investimento e la chiara attribuzione di funzioni e responsabilità contribuiscono, in modo oggettivo, all’accrescimento della capacità di gestione dei rischi, oltre che a potenziare l’attività di controllo che la Covip svolge. La mancanza di un quadro regolamentare ha un impatto anche sugli assetti organizzativi preposti all’attività d’investimento, che risultano ancora variamente organizzati in funzione della dimensione degli attivi e della complessità della politica d’investimento. Nonostante ciò, sono comunque emersi dei tratti comuni come, ad esempio, la presenza di organismi consiliari consultivi, istituiti in 17 enti anche se molto diversificati in termini di composizione. Per 11 casse tale organismo è riferito a tutte le attività finanziarie, di contro per 6 enti sono presenti distinte commissioni consiliari per le componenti mobiliari e immobiliari del portafoglio.

Tutte le casse hanno istituito una struttura interna che sovrintende agli investimenti la cui articolazione risente in modo significativo delle specificità di ciascun ente. Anche in questo caso, laddove la componente immobiliare assume un peso significativo sul totale delle attività finanziarie, gli investimenti in tale classe di attivo sono oggetto di uno specifico presidio. Come per gli enti pensionistici di secondo e terzo pilastro, anche per le casse i consulenti finanziari assumono un ruolo centrale nella gestione delle attività e delle passività e dei connessi profili.

Da ultimo la Covip ha fatto il punto sullo stato di attuazione del nuovo Manuale delle segnalazioni statistiche e di vigilanza la cui operatività si è avviata nel corso del 2021. Nonostante le oggettive difficoltà, nel complesso, la risposta degli enti è stata positiva, sia per quanto riguarda i tempi di trasmissione, sia per quanto attiene la gestione delle problematiche. Dal 2022 il nuovo sistema di segnalazione è ormai pienamente operativo e le segnalazioni per il 2021 sono trasmesse esclusivamente con le nuove modalità.

 

Antonello Motroni
Mefop

In Mefop dal 2006. Laureato in Economia e Commercio, si occupa di analisi economica e finanziaria ed è co-responsabile della gestione di Previ|DATA. Si occupa dei profili comunitari della previdenza integrativa.