Blog Mefop

Venture Capital necessario per l’esenzione fiscale dei nuovi “investimenti qualificati” di Casse e fondi pensione

Flavio De Benedictis
13 gennaio 2025
TEMI MEFOP
  • Gestione delle risorse
DESTINATARI
  • Casse di previdenza
  • Fondi pensione

I commi 88 e seguenti dell’art. 1 della Legge 232/2016 prevedono un regime di esenzione fiscale dei rendimenti da “investimenti qualificati” e da investimenti in piani di risparmio a lungo termine (PIR) effettuati da Casse di Previdenza e Fondi Pensione.

Oltre che dai PIR, gli investimenti eligible possono essere rappresentati da:

a) azioni di società residenti in Italia o in altri Stati UE/SEE con stabile organizzazione in Italia;

b) quote o azioni di Oicr residenti in Italia o in altri Stati UE/SEE che investono prevalentemente in equity Italia come sopra definito;

b-bis) quote di prestiti, di fondi di credito cartolarizzati erogati od originati per il tramite di piattaforme di prestiti per soggetti finanziatori non professionali (peer to peer lending).;

b-ter) quote o azioni di Fondi per il Venture Capital residenti in Italia o in altri Stati UE/SEE.

La soglia massima di importi da poter destinare a “investimenti qualificati” o ai “PIR” è del 10% dell’attivo patrimoniale della Cassa di Previdenza o del Fondo Pensione risultante dal rendiconto dell’esercizio precedente e per beneficiare dell’agevolazione tributaria è necessario gli strumenti finanziari in questione siano detenuti almeno per 5 anni.

La Cassa di Previdenza o il Fondo Pensione, inoltre, devono tenere separata evidenza delle somme destinate agli “investimenti qualificati” o ai “PIR” e devono produrre una dichiarazione dalla quale risulti:

  1. la sussistenza delle condizioni previste dalla normativa
  2. l’impegno a rispettare il minimum holding period di 5 anni
  3. che i redditi generati dagli “investimenti qualificati” non siano relativi a partecipazioni qualificate

Con l’obiettivo di incrementare le risorse finanziarie sulla c.d. start up, l’art. 33 della Legge n. 193 del 16 dicembre 2024 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023) ha introdotto nuove norme che subordinano il riconoscimento della predetta esenzione fiscale sui rendimenti da “investimenti qualificati” e “PIR” al rispetto della condizione che la Cassa di Previdenza o il Fondo Pensione investano in Fondi per il Venture Capital almeno per un importo pari al 5% del paniere degli “investimenti qualificati” risultanti dal rendiconto dell’esercizio precedente. Tale quota vincolata a favore degli investimenti in Fondi per il Venture Capital salirà al 10% a partire dall'anno 2026.

Il secondo comma del succitato art. 33 della Legge 193/2024 prevede espressamente che è fatto salvo il riconoscimento del beneficio fiscale sui redditi finanziari derivanti dagli investimenti già effettuati alla data di entrata in vigore della stessa Legge 193/2024, ossia alla data del 18 dicembre 2024.

Per tutti gli investimenti fiscalmente agevolati effettuati successivamente al 18 dicembre 2024, pertanto, Fondi Pensione e Casse di Previdenza dovranno rispettare il nuovo vincolo di una quota minima di investimenti in Fondi per il Venture Capital.

Flavio De Benedictis
Mefop

Consulente esterno di Mefop. Avvocato. Laureato in Giurisprudenza. È responsabile della consulenza e della formazione in materia fiscale.