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Venture Capital necessario per l’esenzione fiscale dei nuovi “investimenti qualificati” di Casse e fondi pensione
- Gestione delle risorse
- Casse di previdenza
- Fondi pensione
I commi 88 e seguenti dell’art. 1 della Legge 232/2016 prevedono un regime di esenzione fiscale dei rendimenti da “investimenti qualificati” e da investimenti in piani di risparmio a lungo termine (PIR) effettuati da Casse di Previdenza e Fondi Pensione.
Oltre che dai PIR, gli investimenti eligible possono essere rappresentati da:
a) azioni di società residenti in Italia o in altri Stati UE/SEE con stabile organizzazione in Italia;
b) quote o azioni di Oicr residenti in Italia o in altri Stati UE/SEE che investono prevalentemente in equity Italia come sopra definito;
b-bis) quote di prestiti, di fondi di credito cartolarizzati erogati od originati per il tramite di piattaforme di prestiti per soggetti finanziatori non professionali (peer to peer lending).;
b-ter) quote o azioni di Fondi per il Venture Capital residenti in Italia o in altri Stati UE/SEE.
La soglia massima di importi da poter destinare a “investimenti qualificati” o ai “PIR” è del 10% dell’attivo patrimoniale della Cassa di Previdenza o del Fondo Pensione risultante dal rendiconto dell’esercizio precedente e per beneficiare dell’agevolazione tributaria è necessario gli strumenti finanziari in questione siano detenuti almeno per 5 anni.
La Cassa di Previdenza o il Fondo Pensione, inoltre, devono tenere separata evidenza delle somme destinate agli “investimenti qualificati” o ai “PIR” e devono produrre una dichiarazione dalla quale risulti:
- la sussistenza delle condizioni previste dalla normativa
- l’impegno a rispettare il minimum holding period di 5 anni
- che i redditi generati dagli “investimenti qualificati” non siano relativi a partecipazioni qualificate
Con l’obiettivo di incrementare le risorse finanziarie sulla c.d. start up, l’art. 33 della Legge n. 193 del 16 dicembre 2024 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023) ha introdotto nuove norme che subordinano il riconoscimento della predetta esenzione fiscale sui rendimenti da “investimenti qualificati” e “PIR” al rispetto della condizione che la Cassa di Previdenza o il Fondo Pensione investano in Fondi per il Venture Capital almeno per un importo pari al 5% del paniere degli “investimenti qualificati” risultanti dal rendiconto dell’esercizio precedente. Tale quota vincolata a favore degli investimenti in Fondi per il Venture Capital salirà al 10% a partire dall'anno 2026.
Il secondo comma del succitato art. 33 della Legge 193/2024 prevede espressamente che è fatto salvo il riconoscimento del beneficio fiscale sui redditi finanziari derivanti dagli investimenti già effettuati alla data di entrata in vigore della stessa Legge 193/2024, ossia alla data del 18 dicembre 2024.
Per tutti gli investimenti fiscalmente agevolati effettuati successivamente al 18 dicembre 2024, pertanto, Fondi Pensione e Casse di Previdenza dovranno rispettare il nuovo vincolo di una quota minima di investimenti in Fondi per il Venture Capital.
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Flavio De Benedictis
Mefop
Consulente esterno di Mefop. Avvocato. Laureato in Giurisprudenza. È responsabile della consulenza e della formazione in materia fiscale.