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L’investimento in OICR dei fondi pensione aperti
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In questo numero di Pillole di Previ|DATA si approfondisce il tema degli investimenti in OICR dei fondi pensione aperti (Fpa).
In base a quanto previsto dal Manuale delle segnalazioni statistiche e di vigilanza, i fondi pensione sono chiamati a fornire informazioni in merito all’esposizione in OICR, diversi dai fondi immobiliari, qualora l’allocazione sia superiore al 10% del patrimonio del comparto; in OICR immobiliari, a prescindere dal peso sul patrimonio; in FIA diversi da quelli immobiliari, solo nel caso in cui abbiano un peso sul patrimonio superiore al 2%.
I dati si riferiscono a 37 Fpa su un totale di 38. L'investimento in OICR risulta per 30 enti. I fondi che non dichiarano di investire in OICR potrebbero detenere tale asset ma in misura minore rispetto ai limiti richiesti ai fini della segnalazione.
I fondi pensione aperti investono in OICR il 17,8% del patrimonio per un ammontare di 6,2 miliardi di euro. Quanto ai sottostanti, prevalgono i titoli di capitale e i titoli di debito con una percentuale rispettivamente del 60,5% (3,7 miliardi di euro) e del 34,0% (2,1 miliardi di euro).
Analizzando le obbligazioni investite tramite gli OICVM si rileva che l’esposizione geografica è rivolta principalmente verso i paesi europei, ovvero la Francia (16,3%), l’Italia (10,3%), la Germania (6,5%) e in via più residuale la Spagna (4,8%). Consistente anche la quota investita negli Stati Uniti (9,1%).
Tali investimenti sono denominati in euro per 67,5% e in dollaro statunitense per il 25,8%.
Riguardo agli emittenti dominano gli Stati e altri organismi internazionali con una percentuale del 57,5%. Le imprese emettono il 42,5% (22,3% per le imprese non finanziare e 20,2% per le imprese finanziarie). La gran parte dei titoli è di tipo investment grade e la duration nel 47,6% dei casi è compresa tra tre e dieci anni.
Guardando agli OICR non armonizzati si osserva che, come per gli OICVM, una buona percentuale del patrimonio è destinato ai paesi europei. Tra questi, l’Italia è il primo emittente (18,4%). Circa il 90% di tale patrimonio è nominato in euro.
Da ultimo, il 98,1% delle obbligazioni sono emesse dagli stati e altri organismi internazionali e hanno una duration compresa tra tre e dieci anni nel 45,1% dei casi.
Le azioni investite mediate OICVM sono rappresentative principalmente di aziende degli Stati Uniti (56,9%). L‘investimento domestico rappresenta l’8,7% e a seguire si colloca il Giappone (5,2%). Quanto alla valuta prevalgono il dollaro statunitense (58,3%) e l’euro (24,2%).
Per quanto concerne il settore economico, le risorse sono investite in misura consistente nel comparto IT (23,2%), finanziario (15,2%), industriale (11,9%) e sanitario (11,5%).
In conclusione, considerando gli OICR non armonizzati gli investimenti maggiori sono rivolti al Lussemburgo (22,3%), alla Francia (17,2%) e all’Italia (16,0%). Agli Stati Uniti spetta una percentuale del 10,2%. La ripartizione settoriale mostra una forte tendenza ad investire nel settore finanziario.
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