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Covip fa il punto sulle Casse di previdenza

Antonello Motroni
14 dicembre 2020
TEMI MEFOP
  • Gestione delle risorse
DESTINATARI
  • Casse di previdenza

La Covip ha pubblicato il Quadro di sintesi per il 2019 delle attività di controllo sugli investimenti delle risorse finanziarie e sulla composizione dei portafogli delle Casse dei liberi professionisti.

A fine 2019 gli asset, a valori di mercato, si sono attestati poco al di sotto di 96 miliardi di Euro (95,98 mld di Euro, +10,3% rispetto al 2018). La distribuzione degli attivi è molto concentrata, con la Fondazione Enpam che detiene, da sola, il 26% degli asset.

Il saldo della gestione previdenziale, pur rimanendo largamente positivo, ha registrato un leggero arretramento (-1,7%), da ascrivere essenzialmente alla situazione della Fondazione Enpam che ha contabilizzato una contrazione di 179 mln di Euro della raccolta netta rispetto al 2018. Inpgi (Ago) e Cipag, i due Enti con il saldo della gestione previdenziale negativo, hanno comunque conseguito un miglioramento della propria posizione riducendo il gap tra contributi e prestazioni, rispettivamente, del 34% e del 15%.

Nel corso del 2019 il patrimonio degli Enti non ha subito cambiamenti sostanziali e le tendenze in atto si sono consolidate.

La componente obbligazionaria si è confermata quella di maggiore peso: considerando i titoli di debito detenuti direttamente e quelli per il tramite di Oicvm, alla fine del 2019 la sua incidenza sul totale degli attivi è stata pari al 38%. Gli investimenti immobiliari ricoprono il 21% circa delle attività, in leggera contrazione rispetto al 2018 (-1,8 punti percentuali). Da ultimo, la quota dei titoli di capitale ha rappresentato nel complesso (azioni detenute direttamente e attraverso Oicvm) il 17,5% degli attivi.

Come anticipato, nel corso del 2019 si sono consolidate le tendenze in atto nei processi di gestione finanziaria. Si rafforza altresì il percorso di “allontanamento” dagli investimenti in immobili, che per la prima volta non riguarda soltanto quelli detenuti direttamente (-1,1 punti percentuali) ma anche la componente allocata nei fondi immobiliari (-0,7 punti percentuali).

Si consolida ulteriormente il ricorso alla gestione diretta, modalità con cui è ormai gestito l’80% del patrimonio. Tale modalità di gestione coinvolge sia pressoché l’intero portafoglio degli investimenti alternativi, sia quote non trascurabili delle classi di attivo tradizionali, in particolare titoli di stato e titoli di capitale. In linea generale, comunque, le classi di attivo tradizionali sono per lo più gestite tramite mandati di gestione. Da ultimo, aumenta il ricorso alla gestione per il tramite di fondi armonizzati: il peso di tali investimenti sul totale delle attività è cresciuto dal 17,4% del 2015 al 28% del 2019 (+11,4 punti percentuali).

Nelle considerazioni di carattere generale l’Autorità di vigilanza ha colto l’opportunità per ribadire l’urgenza di mettere mano a quelli che ritiene essere i nodi irrisolti per la definizione di un più efficiente sistema di governo delle politiche d’investimento. Prima di tutto si richiama il regolatore a dare piena attuazione alle previsioni contenute nel d.l. 98/2011 procedendo all’emanazione del regolamento sui limiti agli investimenti, essendo ormai le Casse l’unica categoria di investitore istituzionale sprovvista di una disciplina specifica.

La necessità del regolamento si accresce anche in considerazione delle sempre più pressanti richieste che a tali Enti sono rivolte perché assumano un ruolo ancora più proattivo nel sostegno al flusso degli investimenti in economia reale. Da ultimo, la Covip ha richiamato l’opportunità di un intervento di manutenzione evolutiva della disciplina relativa al rapporto tra le amministrazioni vigilanti e le Casse, che conduca all’introduzione di procedure volte all’adozione di provvedimenti graduali che possano portare alla risoluzione delle problematiche riscontrate nel modo più efficiente.

 

Antonello Motroni
Mefop

In Mefop dal 2006. Laureato in Economia e Commercio, si occupa di analisi economica e finanziaria ed è co-responsabile della gestione di Previ|DATA. Si occupa dei profili comunitari della previdenza integrativa.