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I flussi in entrata dei Fondi pensione italiani
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I contributi raccolti dai Fondi pensione negoziali (Fpn) nel corso del 2019 ammontano in tutto a 5,3 mld. €, quasi tutti riconducibili alle diverse forme di contribuzione dei lavoratori dipendenti. Il Tfr rappresenta la voce contributiva più importante (3,1 mld. €); il flusso di Tfr, infatti, eccede la somma tra i contributi datoriali e quelli versati dai lavoratori, pari in tutto a 1,9 mld. €.
La contribuzione restante è rappresentata dai contributi aggiuntivi del datore di lavoro, ovvero i contributi contrattuali che derivano dal meccanismo di adesione automatica al fondo pensione, e dalla quota di premi di risultato destinata a previdenza complementare, tra l’altro oggetto di specifiche agevolazioni fiscali (i premi non vengono tassati in fase di liquidazione e sono sottratti dall’imponibile ai fini Irpef, ma sono ancora poco utilizzati dagli iscritti per integrare la propria contribuzione ai fondi pensione).
I valori molto contenuti del dato relativo al contributo contrattuale evidenziano un potenziale problema di adeguatezza del montante contributivo rispetto al fabbisogno pensionistico degli aderenti; la mancata integrazione delle posizioni rispetto ai soli contributi contrattuali, magari usufruendo dei benefici fiscali concessi dalla normativa in vigore, può senza dubbio compromettere l’obiettivo dei fondi pensione, e di conseguenza il benessere dei lavoratori.
I lavoratori autonomi, i liberi professionisti, i soggetti fiscalmente a carico dell’aderente e le altre tipologie di iscritti hanno versato complessivamente 205,5 mln. € nel corso del 2019, e rappresentano di fatto una quota residuale del flusso contributivo in entrata dei Fpn.
I contributi raccolti dai Fondi pensione aperti (Fpa) nel 2019, notevolmente inferiori rispetto ai Fpn, ammontano a 2,1 mld. €: i lavoratori dipendenti ne versano il 64,5%, mentre la restante parte fa riferimento agli autonomi e liberi professionisti (22,0%) e agli altri iscritti (13,5%).
Tra le voci di contribuzione dei lavoratori dipendenti, la principale differenza rispetto ai Fpn è che i contributi a carico dei lavoratori superano quelli da Tfr (pesano infatti rispettivamente il 48,4% e il 40,9%), a causa della presenza delle adesioni individuali.
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