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I flussi in uscita dei fondi pensione negoziali e dei fondi pensione aperti

19 dicembre 2022
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I flussi in uscita nel primo semestre del 2022 ammontano a circa 2,8 miliardi di euro per i fondi pensione negoziali (Fpn) e 1,4 miliardi di euro nei fondi pensione aperti (Fpa).

In entrambi la voce più consistente è rappresentata dalle prestazioni pensionistiche, nella maggioranza dei casi erogate sotto forma di prestazioni in capitale (970,2 milioni di euro per i Fpn e 257,5 milioni di euro per i Fpa) e in misura residuale sotto forma di rendita (rispettivamente per 31,9 e 23,7 milioni di euro).
Per quanto riguarda le tipologie di rendite erogate, tra i Fpn sono più utilizzate le rendite vitalizie immediate con contrassicurazione, seguite dalle vitalizie immediate e dalle reversibili, che in totale rappresentano il 79,3% delle rendite erogate. Per i Fpa emerge la netta prevalenza delle rendite vitalizie immediate (51,4%) seguite dalle contrassicurate (24,8%). Le posizioni convertite in rendita integrativa temporanea anticipata ammontano a 61,8 milioni di euro per i Fpn e 30,5 milioni di euro per i Fpa, con netta prevalenza di conversioni in R.I.T.A. totale che rappresentano rispettivamente l’88% e 80,7%.

Un’altra consistente voce in uscita è costituita dalle anticipazioni che pesano per Fpn e Fpa rispettivamente il 18,4% e l’8,7% dei flussi in uscita. In entrambe le tipologie di fondi pensione la ripartizione tra le tipologie di anticipazioni è similare: le richieste per acquisto/ristrutturazione della prima casa ammontano a 45,9% per Fpn e 49,4% per Fpa, per ulteriori esigenze 48,5% per Fpn e 45,7% per Fpa, mentre una parte residuale è riconducibile alle spese sanitarie (5,6% per Fpn e 4,9% per Fpa).

I riscatti esercitabili dagli aderenti pesano in modo diverso a seconda della tipologia di fondo pensione: nel caso dei Fpn ammontano ad oltre 486 milioni di euro (pari al 17,2% del totale uscite), mentre nel caso dei Fpa rappresentano circa il 6,4% (pari a 94 milioni di euro). Per quanto riguarda l’evento che pesa maggiormente sul totale dei riscatti, in entrambi i casi la motivazione prevalente è la perdita dei requisiti di partecipazione al fondo (che spiega rispettivamente il 70,1% e il 53,7% dei riscatti avvenuti).

I trasferimenti in uscita verso altre forme pensionistiche risultano essere una componente di maggior peso per i Fpa (15,6%) rispetto ai Fpn (8,1%). Nel primo caso ammontano a circa 227,4 milioni di euro, con flusso in uscita destinato prevalentemente ad altri Fpa (59,3%) seguiti dai Pip (21,1%). Nel caso dei Fpn il flusso in uscita totale ammonta a 228 milioni di euro con destinazione prevalente in altri Fpn (40,1%), mentre le altre forme pensionistiche si attestano su valori simili. 

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