Lo scorso 31 dicembre 2020 è scaduto il termine per l’istituzione delle funzioni fondamentali di gestione dei rischi, di revisione interna e attuariale – quest’ultima obbligatoria solo per quei fondi pensione che, in via diretta, coprono rischi biometrici o garantiscono un rendimento degli investimenti o un determinato livello di prestazioni, ai sensi dell’art. 7-bis del d.lgs. 252/2005 –.
Tali funzioni possono essere istituite internamente o esternalizzate. Gli incaricati della funzione, anche in caso di esternalizzazione, devono possedere i requisiti di cui al d.m. 108/2020. 

Quali scelte hanno adottato i fondi negoziali a riguardo?

Mefop ha fotografato lo stato dell’arte, a partire dalle informazioni contenute nei documenti sul sistema di governo, pubblicati sui siti web dei fondi.

L’analisi rileva che l’affido delle funzioni a soggetti esterni è la scelta predominante (76% e 82% dei fondi rispettivamente per la gestione dei rischi e la revisione interna), coerentemente al modello tipico di un fondo negoziale, che fa ampio ricorso alla esternalizzazione delle attività.

A quali soggetti sono state affidate le due funzioni?

Il mercato, popolato complessivamente da 11 operatori, di cui 3 presenti su entrambe le funzioni, 5 sulla gestione dei rischi e 3 sulla revisione interna, si mostra particolarmente concentrato, soprattutto nel caso della revisione interna. Il primo operatore copre, infatti, il 56% del comparto.
Con riguardo alla funzione di gestione dei rischi, il 40% dei fondi pensione si avvale del medesimo fornitore. 

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