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I rendimenti dei Fondi pensione negoziali
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In questo numero di Pillole di Previ|DATA analizziamo i rendimenti dei Fondi pensione negoziali al 31 dicembre 2020.
Il 2020 è stato un anno estremamente difficile dal punto di vista sanitario, sociale ed economico a livello globale, profondamente segnato dalla diffusione del virus Covid-19, con evidenti ricadute sulla vita di tutti i lavoratori e cittadini.
I mercati finanziari hanno risentito della crisi nel primo trimestre dell’anno, in cui si sono verificati aumenti di volatilità e profondi ribassi dei principali listini globali: i fondi pensione negoziali (Fpn) italiani, di conseguenza, hanno registrato diminuzioni dei valori di quota nei primi mesi del 2020, per poi recuperare ampiamente nel corso dell’anno.
Su un orizzonte temporale annuale i comparti più redditizi risultano quelli con maggiore componente di rischio: le linee azionarie hanno reso mediamente il 6,0% (con valori che variano da 3,0% a 9,9%), mentre quelle bilanciate il 3,9% (variabili da 0,4% a 7,1%).
Tra i comparti obbligazionari misti si registra un rendimento medio del 3,5%, con un range che va da 1,5% a 5,0%.
I comparti garantiti, infine, hanno ottenuto un rendimento medio annuale pari a 0,9% (con un intervallo compreso tra -0,8% e 2,8%).
Allungando l’orizzonte temporale di riferimento a due e tre anni, appare evidente quanto i Fpn mantengano la capacità di generare rendimenti positivi, riuscendo a mitigare i ribassi del mercato avvenuti in periodi particolarmente negativi come il 2018 o l’inizio del 2020.
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