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L’investimento in OICR dei fondi pensione negoziali

20 novembre 2024
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In questo numero di Pillole di Previ|DATA si approfondisce il tema degli investimenti in OICR dei fondi pensione negoziali (Fpn).

In base a quanto previsto dal Manuale delle segnalazioni statistiche e di vigilanza, i fondi pensione sono chiamati a fornire informazioni in merito all’esposizione in OICR, diversi dai fondi immobiliari, qualora l’allocazione sia superiore al 10% del patrimonio del comparto; in OICR immobiliari, a prescindere dal peso sul patrimonio; in FIA diversi da quelli immobiliari, solo nel caso in cui abbiano un peso sul patrimonio superiore al 2%. 

Dei 33 fondi analizzati, l’investimento in OICR risulta per 27 enti. I fondi che non dichiarano di investire in OICR potrebbero detenere tale asset ma in misura minore rispetto ai limiti richiesti ai fini della segnalazione. 

I Fpn investono in OICR un ammontare di 5,5 miliardi di euro (pari al 7,8% del patrimonio complessivo). Quanto ai sottostanti, prevalgono i titoli di debito (52,6%) e i titoli di capitale (42,1%).

Facendo riferimento alla componente obbligazionaria, investita tramite gli OICVM (2,6 miliardi di euro), l’esposizione geografica è orientata prevalentemente verso gli Stati Uniti (21,5%) e la Francia (7,3%). Al nostro paese spetta una percentuale del 5,3%. Guardando alla valuta tali investimenti sono denominati in dollaro statunitense per circa il 54% e in euro per il 32,7%.

Quanto agli emittenti prevalgono le imprese con una copertura totale del 56,6% (33,4% per le imprese finanziare e 23,2% per le imprese non finanziarie), la restante parte viene emessa dagli stati e altri organismi internazionali. La gran parte dei titoli obbligazionari è di tipo investment grade e la duration nel 48,4% dei casi è compresa tra tre e dieci anni.

Analizzando gli OICR non armonizzati (0,3 miliardi di euro) si osserva che l’Italia è il primo emittente (24,9%), segue il Regno Unito (20,6%), la Francia (16,3%) e gli Stati Uniti (10,4%). Oltre il 66% degli investimenti è denominato in euro. Infine, l’89,3% del patrimonio è emesso da imprese non finanziarie e il 65,0% ha una duration compresa tra tre e dieci anni.

I titoli di capitale investiti tramite gli OICVM (1,8 miliardi di euro) sono esposti primariamente verso gli Stati Uniti (41,2%). A seguire si colloca il Giappone e Taiwan con una percentuale rispettivamente dell’8,8% e del 5,8%. Gli investimenti domestici rappresentano l’1,6% del patrimonio investito. Quanto alla valuta prevale il dollaro statunitense (circa il 40%). 

Per quanto riguarda il settore economico, le risorse sono maggiormente rivolte verso il comparto IT (24,6%), finanziario (17,1%), dei beni di consumo ciclici (11,1%) e industriale (10,5%).

Per gli OICR non armonizzati compresi gli OICR chiusi immobiliari (0,6 miliardi di euro), diversamente da quelli armonizzati, prevale l’investimento domestico (31,0%), seguono la Francia (12,3%) e il Regno Unito (8,4%). La ripartizione settoriale mostra una spiccata tendenza ad investire nel settore industriale (24,8%).

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