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Il secondo Osservatorio sugli investimenti alternativi: le evidenze delle Casse

Antonello Motroni
07 marzo 2022
TEMI MEFOP
  • Gestione delle risorse
DESTINATARI
  • Casse di previdenza

Nel 2021 si è svolta la seconda edizione dell’indagine sugli investimenti alternativi effettuati dalle casse di previdenza, dai fondi pensione e dai fondi sanitari. Complessivamente hanno partecipato 106 enti di welfare, (20 in più rispetto alla prima edizione) e il patrimonio oggetto di analisi è pari a 220 miliardi di Euro.

La partecipazione delle casse è stata molto significativa: tutti gli enti che hanno partecipato alla prima edizione hanno nuovamente preso parte all’iniziativa e si è aggiunto un nuovo soggetto. Nel complesso gli enti di previdenza dei liberi professionisti partecipanti sono stati 17, per un patrimonio considerato di 97,8 miliardi di Euro.

Le casse si confermano la categoria più significativa tra quelle partecipanti all’indagine per quanto riguarda le scelte nei private markets. Tutte e 17 le casse partecipanti hanno infatti dichiarato di detenere alternativi e, inoltre, la quota di attivo allocata in tali strumenti è consistente, pari a circa il 30% delle attività totali.

Le principali motivazioni dell’investimento in alternativi sono rappresentate dalla maggiore diversificazione del portafoglio e dall’opportunità di investire a supporto dell’economia reale.

Il profilo geografico degli investimenti risulta più diversificato rispetto a quello dei fondi pensione. La presenza di un focus geografico è stata dichiarata soltanto dal 29,4% degli enti (50% nel caso dei fondi pensione) e la presenza di una particolare attenzione alla realtà domestica è stata indicata nel 60% delle risposte pervenute (100% per i fondi pensione). Specifici focus geografici sono stati dichiarati anche sugli Usa e sugli altri paesi europei.

Si conferma il ruolo di rilievo assunto dalla considerazione dei fattori Esg nella selezione degli investimenti sui mercati privati. Tale tendenza, già emersa nel primo Osservatorio, si consolida: il 70,6% delle casse intervistate ha dichiarato di considerare tali profili nella valutazione degli investimenti alternativi (68,8% nel 2020).

Le casse investono in strumenti non tradizionali quasi esclusivamente tramite la sottoscrizione di fondi alternativi (94,1%), le altre modalità d’investimento (mandati di gestione, coinvestimento, investimento diretto) sono utilizzate in modo marginale.

I profili della redditività non riservano sorprese negative rispetto alle aspettative, infatti l’88,2% ha dichiarato che i rendimenti ottenuti sono in linea con i valori attesi. Si tratta di una percentuale più elevata rispetto a quanto dichiarato dai fondi pensione, anche se tra questi ultimi una quota non trascurabile ha indicato che l’investimento si trova  in una fase iniziale e non è ancora iniziata la distribuzione degli utili.

 

Antonello Motroni
Mefop

In Mefop dal 2006. Laureato in Economia e Commercio, si occupa di analisi economica e finanziaria ed è co-responsabile della gestione di Previ|DATA. Si occupa dei profili comunitari della previdenza integrativa.