La Cassa Dottori Commercialisti ha recentemente ottenuto, da parte dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia e Finanze, l’approvazione della modifica del proprio Regolamento Elettorale finalizzata a incentivare un maggiore equilibrio di genere nella candidatura alla carica di componente dell’Assemblea dei Delegati, del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Sindaci della Cassa.

La riforma si è infatti posta l’obiettivo di rafforzare l’equilibrio di genere nelle candidature agli organi elettivi dell’Ente attraverso il nuovo sistema di voto per “preferenza di genere”.

Come Ente di previdenza e assistenza, la Cassa ha lavorato in questi anni con impegno e in diversi ambiti per garantire un sistema inclusivo, ritenendo che, accanto agli investimenti in welfare strategico indirizzati in particolare a supportare la componente femminile, fosse anche necessario costruire le basi di un sistema di governance che incentivasse l’equa rappresentanza tra gli iscritti nel processo elettorale, nel rispetto dei principi di cui agli artt. 3 e 51 della Costituzione.

Sebbene il precedente Regolamento non ponesse restrizioni alla candidatura egualitaria di donne e uomini, la Cassa ha ritenuto di doversi impegnare per promuovere la massima rappresentatività di genere nella partecipazione politica, dal momento che la diversità e la relativa rappresentanza negli organi di vertice di istituzioni private e pubbliche sono diventati aspetti cruciali delle democrazie moderne.

La modifica assicura, dunque, una tutela sempre maggiore del principio di parità di genere in un contesto, come quello italiano, in cui la presenza femminile nei CDA in ruoli executive si attesta solo al 13,7%, come evidenzia lo studio realizzato dal Corporate Governance Lab dell’Università Bocconi di Milano.

Un aspetto fondamentale del nuovo sistema di voto è la distribuzione proporzionale delle preferenze di voto tra i generi.

Per garantire una rappresentanza equa, laddove sia possibile esprimere più di una preferenza, i voti dovranno essere proporzionalmente ripartiti tra un genere e l’altro nella misura di almeno un terzo (arrotondato per eccesso all’unità) e due terzi (arrotondato per difetto).

Oltre la soglia dei due terzi dei voti esprimibili per un medesimo sesso, i votanti avranno esclusivamente l’opzione di selezionare candidati del sesso opposto, se presenti, a pena di nullità della scheda elettorale.

Il nuovo Regolamento Elettorale – che entrerà in vigore già dalla tornata elettorale del 2024 – rappresenta, quindi, un tassello fondamentale nel percorso portato avanti dalla Cassa nel tempo per una sempre maggiore parità di genere.