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I rendimenti dei fondi pensione aperti
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Il 2022 è stato un anno molto difficile per i mercati finanziari. Il conflitto russo-ucraino, la crescita dell’inflazione (in Italia, secondo i dati riportati da Istat, nel mese di dicembre 2022 l’indice dei prezzi al consumo si è attestato all’11,6% su base annua) e il conseguente aumento dei tassi di interesse hanno provocato ingenti perdite, sia sul fronte azionario, sia su quello obbligazionario.
Tale contesto ha impattato, inevitabilmente, sul settore della previdenza complementare.
Analizzando le linee di investimento di un campione di fondi aperti, si evidenzia che i comparti garantiti sono quelli che hanno registrato le fluttuazioni più ampie con valori compresi tra -16,2% e -0,7% e un rendimento medio pari a -7,7%. Le linee obbligazionarie pure hanno ottenuto una performance media del -9,1% (con un massimo pari al -2,5% ed un minimo del -16,2%) mentre quelle obbligazionarie miste si sono attestate su un rendimento medio del -9,1%, registrando un valore minimo del -13,9% ed un valore massimo del -2,4%. Infine, i comparti azionari e bilanciati sono quelli che hanno registrato i rendimenti medi più bassi (in entrambi i casi pari a -11,5%).
Ampliando l’analisi a due e a tre anni la situazione risulta ancora complessa ma tuttavia meno pesante rispetto a quella che si osserva su un intervallo di tempo di un anno.
Considerando infatti un orizzonte temporale triennale, pur riscontrandosi performance medie negative (ad eccezione dei comparti azionari) si evidenzia un generale spostamento verso l’alto delle distribuzioni dei rendimenti e valori massimi positivi per la maggior parte delle categorie di comparti analizzati. Come anticipato, le linee azionarie sono state le uniche a realizzare un rendimento medio positivo pari all’1% (con un massimo pari al 4% ed un minimo del -5%). Le linee bilanciate hanno evidenziato un rendimento medio del -1,2%, (con una forchetta compresa tra -5,6% e 1,2%), le linee obbligazionarie pure del -2,9% (registrando un valore minimo del -5,4% ed un valore massimo dello 0,9%) e i comparti garantiti hanno registrato un rendimento medio pari al -2,1% con un massimo dell’1,8% e un minimo del -5,2%. Da ultimo, le linee obbligazionarie miste risultano essere le meno performanti in quanto tutti i rendimenti di questa categoria si collocano in territorio negativo (massimo pari a -0,2% ed un minimo pari a -4,1%).
In queste circostanze di fronte a richieste di smobilizzo della posizione, sarebbe importante che gli operatori della previdenza complementare sensibilizzassero gli iscritti sull’importanza di non assumere decisioni affrettate se non strettamente necessario; l’esercizio di prerogative individuali (riscatti, anticipazioni e switch) avrebbe come effetto quello di rendere materiale una perdita altrimenti latente e prospetticamente recuperabile con la ripresa dei mercati.
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