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Tfr in busta paga, in fondo conviene? La campagna informativa di Assofondipensione
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Grazie alla Legge di Stabilità per il 2015, a partire dal mese aprile , i lavoratori dipendenti privati, che hanno un impiego da almeno 6 mesi presso l’azienda, possono richiedere il Tfr in busta paga mensilmente. Se effettuata, questa scelta risulta essere irreversibile fino al 30 giugno 2018.
Considerando i risvolti importanti di una tale decisione – ricordiamo, ad esempio, che il Tfr rappresenta la principale fonte di finanziamento dei Fondi pensione – Assofondipensione (l’associazione dei Fondi pensione negoziali) ha realizzato una campagna informativa con l’obiettivo di mostrare come, in realtà, sia più conveniente, dal punto di vista economico e fiscale, investire il proprio Tfr in un fondo pensione di categoria, piuttosto che richiederne il versamento in busta paga.
La campagna, avviata a fine marzo, sta seguendo il canale web e quello radio. Il canale web, con un portale dedicato , mira, da un lato, a evidenziare come tra la scelta di destinare il Tfr al Fondo pensione, lasciarlo in azienda o richiederlo in busta paga, quella più conveniente per il lavoratore sia la prima, destinarlo cioè al Fondo pensione; dall’altro, a dimostrare i vantaggi (contributivi, fiscali, ecc.) derivanti dall’adesione a un Fondo pensione di categoria. Il tutto ricorrendo a semplici, ma efficaci, simulazioni di calcolo.
I messaggi radio, in onda su Radio Montecarlo e Radio 105, hanno, invece, l’obiettivo di incuriosire l’ascoltatore su questi temi e stimolarlo a visitare il portale per prendere, del caso, una decisione sì, ma consapevole. Obiettivo di tutta la campagna è quello di stimolare il cittadino – attraverso la novità prevista sul Tfr in busta paga – a ragionare sul proprio futuro previdenziale portandolo a trovare informazioni e contatti del proprio fondo di categoria attraverso il portale.
Ad oggi non è ancora possibile trarre un bilancio sui risultati della campagna informativa di Assofondipensione che vede coinvolti tutti e 33 i fondi pensione soci, perché appena partita, tuttavia è possibile affermare che la tempistica scelta per lanciarla è stata ottimale, poco prima che per i lavoratori fosse possibile scegliere se ricevere o meno il Tfr in busta paga.
Se, come si usa dire, “chi ben comincia è a metà dell’opera”… non rimane che attendere qualche mese per vedere quali saranno i risultati.
Arianna Taroni
Mefop
In Mefop dal 2008. Laureata in Scienze Politiche (ind. Politico-Internazionale), responsabile degli eventi e delle pubblicazioni Mefop.
Riveste il ruolo di assistente del Presidente.
Andrea Testi
Mefop
In Mefop dal 2006. Laureato in Economia e Commercio, si occupa dei progetti on demand di comunicazione, organizzazione e consulenza.