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Il Fondo ASIM e le nuove sfide dell'assistenza sanitaria integrativa
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La sanità pubblica italiana si trova ad affrontare, ormai già da diversi anni, un annoso problema, ovvero coniugare il rispetto dei principi di universalità, equità e solidarietà nell’accesso alle cure con la sostenibilità economica del sistema pubblico.
Ticket ed esenzioni sono soggetti a discussioni e revisioni costanti, per far fronte ad una situazione che appare ormai sull’orlo di una crisi senza precedenti.
Ecco che il tema dei due pilastri sanitari, e in particolare del secondo pilastro sociosanitario, composto dalla sanità privata e dai fondi di assistenza sanitaria integrativa, non può più essere sottodimensionato.
L’importanza di una maggiore integrazione tra il sistema dei diritti che deve garantire il SSN e il sostegno della sanità privata
In un contesto in cui negli ultimi anni gli investimenti nella sanità pubblica sono diminuiti e la spesa privata destinata alla sanità è invece aumentata (degli oltre 36 miliardi di euro spesi dagli italiani nella sanità privata, solo 4,5 miliardi sono intermediati dagli operatori del settore), dovremmo riflettere se non sia ormai improcrastinabile una maggiore integrazione tra il Servizio Sanitario Nazionale e la sanità privata, in particolare attraverso l’intervento di fondi di assistenza sanitaria integrativa.
Mettendo il paziente al centro di un processo virtuoso, all’interno del quale SSN e fondi/casse di assistenza sanitaria integrativi condividano i dati sanitari e le terapie, si potrebbe perseguire il cosiddetto “empowerment del cittadino”, un processo attraverso il quale si rende edotto un individuo che, ormai consapevole, potrà seguire uno stile di vita più salutare e potrà facilmente indirizzare nella maniera economicamente più vantaggiosa l’utilizzo del canale pubblico e quello privato quando dovrà accedere a servizi sanitari. In questo modo il secondo pilastro sarà integrato pur sottostando ai criteri di appropriatezza delle prestazioni in stretta sinergia con le politiche per la salute di concerto con il Ministero della Salute.
Investendo in modo sinergico su prevenzione, assistenza domiciliare, riabilitazione, perfezionamento degli iter burocratici, miglioramento del rapporto tra medici e pazienti, si può andare incontro ai nuovi bisogni di salute dei cittadini, dando respiro al Servizio Sanitario Nazionale il quale avrà più mezzi e risorse a garantire che i cittadini italiani continuino ad essere ai primi posti nel Mondo per aspettativa di vita in buona salute (OCSE).
Il ruolo dei fondi di assistenza sanitaria Integrativa
I fondi di assistenza sanitaria integrativa si devono inserire in questo scenario, molto complesso e sfaccettato, proponendosi come sostegno al Servizio Sanitario Nazionale, ormai in affanno, e offrendo in particolare ad aziende e lavoratori un sistema che consenta loro di ricevere cure mediche specialistiche e diagnostiche adeguate ai bisogni socio-sanitari in modo più rapido e comodo.
Per rendere questo processo più efficace, oltre a rendersi necessaria una revisione e un aggiornamento delle normative vigenti, è auspicabile un incontro diretto, con specifiche convenzioni, tra i fondi/casse sanitari integrativi e le singole autorità regionali che governano le strutture pubbliche in modo da facilitare l’integrazione tra primo e secondo pilastro socio-sanitario.
Il Fondo ASIM è coinvolto direttamente in questo processo, nonostante la giovane età dello stesso e il target di riferimento, molto verticale.
La struttura del Fondo ASIM
Il Fondo ASIM, guidato attualmente dalla Presidenza formata da Marco Verzari (Presidente) e Lorenzo Mattioli (Vicepresidente), rientra tra i fondi di tipo negoziale, questo vuol dire che è previsto da un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e effettua prestazioni solo ed esclusivamente ai lavoratori a cui si applica tale contratto.
Nello specifico, Fondo ASIM si rivolge esclusivamente ai lavoratori e alle imprese a cui si applica il C.C.N.L. “per il personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi”.
Il Fondo, operativo da ottobre 2014, ha lo scopo di garantire, ai lavoratori iscritti, trattamenti di assistenza sanitaria integrativa al Servizio Sanitario Nazionale.
Si tratta di un fondo completamente assicurato, quindi il rischio dell’andamento delle prestazioni viene trasferito all’assicuratore attraverso una polizza assicurativa, al medesimo viene inoltre demandata la gestione delle convenzioni con le strutture sanitarie, nonché l’iter delle prenotazioni prima e successivamente dei rimborsi delle spese sostenute dall’iscritto, secondo le procedure indicate nella polizza stessa (Piano sanitario).
Il Fondo ASIM ha preferito adottare la gestione interna della contribuzione e della sua popolazione di riferimento, insieme a molte altre significative attività.
Si tratta di una scelta strategica, che consente, oggi, al Fondo di conoscere i suoi iscritti e le imprese aderenti, fornendo agli Organi di Governo del Fondo importanti benefici.
I numeri del Fondo ASIM
A partire dalla data effettiva di inizio attività, il 1/10/2014, il Fondo ASIM ha raggiunto ottimi risultati, in termini di copertura dei lavoratori e delle imprese aderenti, a cui si applica il CCNL Multiservizi.
Al 31 dicembre 2017, dopo solo 3 anni e 6 mesi di operatività, il Fondo mette in copertura 202 mila lavoratori gestendone, complessivamente, ben 268 mila, per un coefficiente di penetrazione pari al 52%.
Il numero di imprese che hanno ad oggi aderito al Fondo è pari a n° 3.366, con una percentuale di penetrazione pari al 13,9%. Risultano essere infatti 24.042 le imprese che applicano contratti di lavoro per servizi di pulizia.
Questo dato di penetrazione è assai inferiore a quello del numero di lavoratori (52%) in virtù del fatto che il Fondo ha acquisito le imprese di maggiori dimensioni.
Il numero medio dei lavoratori delle imprese aderenti al Fondo (3.366), infatti, è di 80.4, mentre quello a livello nazionale sui dati INPS è di appena 21.5.
Tale dato si è costruito con una accelerazione molto importante nel corso della sua recente costituzione. In particolare, il 2017 ha visto accreditarsi 572 nuove imprese (984 nuove nel 2016).
Attività di scouting su dati infocamere
I risultati raggiunti negli ultimi due anni sono frutto anche di una intensa attività di scouting, svolta dallo staff del Fondo che, dopo avere acquisito gradualmente da Infocamere la lista per provincia delle imprese operanti con il codice ateco 81 (esercenti attività di pulizia), l’ha incrociata con i dati presenti nei propri sistemi e ha sistematicamente provveduto all’invio di PEC alle imprese non ancora aderenti, evidenziando l’opportunità offerta da ASIM.
Tale attività, unita a quelle svolte direttamente dalle Parti Sociali, tramite i due accordi sottoscritti, ha generato un buon numero di nuove adesioni.
Risultano infatti 340 le imprese che hanno aderito dopo il contatto ricevuto via PEC. Il totale delle imprese sin qui contattate è di 15.940 per un coefficiente di redemption del 2,13%.
Questa attività è iniziata a giugno del 2016 e, vista la laboriosità necessaria per il recupero dei dati, viene ancora gestita per alcune province rimaste ad oggi scoperte.
Le 340 imprese raggiunte hanno prodotto contributi per 1,7 milioni, e consentito la registrazione di più di 22mila lavoratori, dei quali 18mila tutt’ora in copertura.
Evidenziando che esclusivamente 3 di queste imprese hanno raggiungono i mille dipendenti mentre 280 ne contano meno di 100 e che il contributo medio pro-capite della contribuzione al Fondo ASIM è di appena 58,68 euro annui, si avvalora ancora di più l’importanza di questa iniziativa.
La piattaforma SiASIM
Nel 2015 è stato deliberato il finanziamento di SiASIM, una infrastruttura informativa che consente la gestione della contribuzione, degli iscritti e della contabilità, oltre a offrire un tool di business intelligence molto avanzato.
Quest’ultimo consente di sfruttare tutto il potenziale che i dati gestiti forniscono, in modo tale da restituire un quadro che possiamo definire unico, per completezza e precisione, del settore di riferimento per il Fondo, ma anche per le Parti Sociali che lo governano.
Grazie alla disponibilità di questa importante e performante infrastruttura, il Fondo ASIM ha deciso di pianificare le successive scelte strategiche seguendo l’approccio “data driven”.
I rinnovi e le integrazioni del Piano sanitario potranno, infatti, essere programmati attentamente avendo ben chiara la platea di riferimento e le sue tendenze anagrafico-statistiche.
Quest’ultima, ad esempio, evidenzia dei peculiari aspetti di ageing e di turnover che sono molto importanti da considerare. I recenti accordi con la compagnia di assicurazione hanno anche consentito di ricevere i dati sui sinistri/prestazioni con le caratteristiche adeguate ad analisi avanzate con incroci con le caratteristiche anagrafiche degli iscritti e con la composizione dei principali indici tecnici.
Inoltre, recentemente è stata attivata una speciale sezione nel portale www.fondoasim.it denominata “aziende virtuose”, per permettere a tutti gli interessati di verificare se un'impresa ha o meno aderito al Fondo ASIM contribuendo, in questo modo, a garantire la trasparenza necessaria per gli operatori del settore dei servizi.
L’invito che facciamo a tutte le imprese che inquadrano il loro personale dipendente a tempo indeterminato utilizzando il CCNL dei dipendenti di imprese esercenti servizi di pulizie e servizi integrati/multiservizi, stipulato da ANIP-CONFINDUSTRIA,LEGACOOP PRODUZIONE E SERVIZI, FEDERLAVORO E SERVIZI CONFCOOPERATIVE, AGCI SERVIZI, UNIONSERVIZI CONFAPI e FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTRASPORTI-UIL è quello di verificare la loro corretta adesione al Fondo ASIM e di aver compiutamente effettuato la registrazione al portale.fondoasim.it
L'esperienza di business intelligence al Fondo ASIM
Un Fondo Sanitario Integrativo ha come missione principale quella di offrire un nomenclatore di prestazioni (o piano sanitario) quanto più possibile aderente ai bisogni socio-sanitari dei propri iscritti con l’unico vincolo della sua sostenibilità economico/finanziaria.
La regola appare semplice da definire e da comprendere anche per coloro che si avvicinano per le prime volte a questo mondo. Deve essere anche chiaro che solo gli organi di governo di un fondo che riescono a valutare, attuare e monitorare continuamente questo equilibrio, possono affermare di aver compiuto appieno il loro mandato istituzionale, o meglio, la missione affidata.
Ma come si individuano e si misurano i bisogni socio-sanitari dei propri iscritti? Se il fondo è di tipo “settoriale” come quelli - che sono la maggioranza - contrattuali, possono queste valutazioni essere mutuate da altri fondi e replicate? Il Fondo ASIM, ad esempio, accoglie lavoratori con redditi medio bassi, una percentuale di persone di origine straniera molto alta, la stragrande maggioranza di donne. Può essere paragonato con quello dei metalmeccanici, dei bancari o degli artigiani?
Ma lo stesso Fondo ASIM, avrà le stesse caratteristiche per tutto il territorio nazionale, o potrebbe configurare le sue iniziative muovendosi come farebbero una pluralità di fondi per allineare il grado di soddisfacimento in maniera uniforme sul territorio nazionale intervenendo anche sulle diversità rilevate?
A fianco di questi aspetti poi, sono sicuro che la presenza e le iniziative del Fondo sono note nello stesso modo in tutte le aree geografiche così che non ci siano differenze nelle effettive azioni volte al soddisfacimento del bisogno socio-sanitario o sul loro grado di recepimento?
Come può un fondo di sanità integrativa affermare con contezza di dati e informazioni concrete che, operando come secondo pilastro a fianco del SSN, non stia contribuendo ai suoi ormai ben noti squilibri?
E ancora: come si garantisce, si monitora e si pianifica la sostenibilità economica e finanziaria di un fondo? Posso essere in qualunque momento certo che ogni centesimo incassato sia allocato ad ogni singolo iscritto e che questo entrerà in copertura nella data corretta anche quando il fondo supera i 260.000 iscritti e le caratteristiche del mercato di riferimento e del suo regolamento mi obbligano a gestire dei turnover in entrata ed uscita mensili che superano il 2,5/3,0 % e più di 3.500 imprese aderenti?
Per rispondere a queste esigenze e a molte altre operative, ASIM ha deciso di affiancare ai suoi sistemi gestionali e amministrativi un sistema di analisi e di business intelligence molto sofisticato e che potesse in ogni momento e ad ogni cambiamento significativo, fornire agli organi di governo del fondo tutte le informazioni di base e quelle rielaborate - prospettiche e previsionali - per rispondere compiutamente alle domande di cui sopra, o fornire il supporto agli esperti chiamati a risolvere gli aspetti più complessi (attuari, consulenti medici). Le analisi, gli schemi, gli indicatori e i KPI necessari, hanno trovato la loro realizzazione in BOARD attraverso il supporto - divenuto ormai simbiotico - con la Orange Company di K-Group.
Le analisi così ottenute sono visualizzate in screen grafici a indici o tabellari molto efficaci.
Le loro viste si compongono di informazioni raccolte dal gestionale operativo, dalle fonti del partner assicurativo, dagli strumenti di analisi dei principali social media e si navigano con semplicità fornendo spaccati territoriali e/o di ageing che permettono di valutare e rendicontare i bisogni, prestazioni e ogni variazione del loro grado di soddisfacimento.
È quindi possibile, operando semplici movimenti sul selettore, ruotare le stesse viste per ottenere (hai presente il cubo di Rubik?) - sia per gli aspetti socio-sanitari che quelli contributivi - quadri di dettaglio e di insieme che arrivano alla profondità del singolo iscritto o della singola impresa passando per decine di elementi di raggruppamento che possano essere utili a fornire ogni aspetto delle possibili risposte alla domanda: il fondo sta operando per fornire le giuste prestazioni con il solo vincolo della sua sostenibilità finanziaria? Spesso è fondamentale porsi le giuste domande, ma è sempre cruciale avere
le risposte.
Augusto Monachesi
Fondo Asim
Alla guida operativa del Fondo ASIM dal 2015 e dell’Ente Bilaterale settore Pulizie/Multiservizi ONBSI dal 2017, Managing Consultant. Esperto di Ri/Assicurazione, Change Management, Operations.
www.linkedin.com/in/augustomonachesi