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Pubblicato il Quinto Rapporto di Percorsi di secondo Welfare: Il ritorno dello Stato sociale? Mercato, Terzo Settore e comunità oltre la pandemia
- Welfare integrato
- Welfare contrattuale e aziendale
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- Fondi sanitari
Lo scorso 27 gennaio è stato presentato il Quinto Rapporto di ricerca di Percorsi di secondo welfare intitolato “Il ritorno dello Stato sociale? Mercato, Terzo Settore e comunità oltre la pandemia”.
Il progetto è stato curato dalla Professoressa Franca Maino, direttrice dello stesso Laboratorio e professoressa di Scienza Politica presso l’Università degli Studi di Milano, e dal suo gruppo di ricercatori.
Il lavoro nasce con l’obiettivo di approfondire lo stato di salute del nostro sistema sociale, il posizionamento al suo interno delle principali organizzazioni di rappresentanza e il livello di attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile nel campo delle politiche sociali.
All’interno del volume è possibile trovare dati, approfondimenti e riflessioni sulla composizione della spesa pubblica sociale, sull’impatto della pandemia e sulle traiettorie di sviluppo del secondo welfare alla prova del Covid-19.
Lo studio è stato condotto principalmente sui risultati di focus group ed expert survey che hanno coinvolto i maggiori esperti di welfare del Paese. A tali soggetti, i ricercatori di Percorsi di secondo Welfare hanno chiesto di:
- analizzare lungo le direttrici pubblico-privato e nazionale-locale tre ambiti cruciali del secondo welfare aziendale e territoriale, filantropico e di prossimità
- riflettere sul posizionamento di alcune organizzazioni-chiave per il sistema Paese
- fare il punto sull’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
Le analisi sono arricchite dal racconto di esperienze di secondo welfare sviluppate sull’intero territorio nazionale, in coerenza con l'approccio attento alle best practice che è proprio del metodo di ricerca del Laboratorio della Statale.
Dopo una prima parte introduttiva in cui vengono analizzate le nuove sfide al sistema di protezione sociale italiano, alla luce delle recenti conseguenze della pandemia di Covid-19, la seconda parte del Rapporto si concentra sulla reazione e sulle prospettive del secondo welfare (aziendale, filantropico, di prossimità) alla pandemia stessa.
Il capitolo 3, in particolare, esplora il punto di vista degli esperti in merito alle trasformazioni avvenute durante la pandemia e quelle che potranno verificarsi in futuro in risposta alle conseguenze di più lungo periodo del Covid-19. Si concentra poi sul posizionamento di alcune organizzazioni-chiave nel campo del welfare aziendale rispetto ai rapporti tra pubblico-privato e nazionale-locale. E infine approfondisce il punto di vista degli esperti il ruolo del welfare aziendale nel raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda 2030.
Secondo quanto riportato, dalla expert survey condotta da Percorsi di secondo welfare emerge come nonostante la crisi pandemica l’impegno delle imprese nel campo del welfare non si sia fermato. Al contrario, dove presente, il welfare aziendale ha contribuito a dare risposte ai nuovi bisogni scaturiti dall’emergenza sanitaria e poi sociale. Anche per queste ragioni, secondo quanto riportato, nel prossimo futuro le pratiche di welfare aziendale tenderanno a diffondersi ancora di più nel contesto italiano.
La terza parte del Rapporto viene dedicata alle esperienze dai territori. All’interno di questa sezione, il capitolo 7 si analizza come siano cambiate le risposte fornite dalle imprese e dalle parti sociali attraverso il welfare aziendale.
In questa parte del volume sono quindi descritte le recenti novità normative in materia, la diffusione del welfare aziendale ai tempi del Covid-19 – con particolare attenzione al livello della contrattazione collettiva – e i possibili impatti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza su tale sistema. Vengono analizzate le connessioni tra le pratiche di welfare promosse dalle imprese e la questione dello sviluppo sostenibile.
L’ultima parte di questo settimo capitolo si concentra poi sul concetto di welfare aziendale territoriale o “a filiera corta”: un approccio incentrato sulla costruzione di comunità locali orientate a fornire soluzioni inclusive ai bisogni sociali, vecchi e nuovi, a cui il welfare state fatica a offrire risposte efficaci e sostenibili.
Molto interessanti le conclusioni del lavoro, all’interno delle quali la Professoressa Maino ha tirato le fila delle evidenze emerse all’interno dei diversi capitoli.
La pandemia ha (…) rafforzato comportamenti solidali e il senso di comunità tra i cittadini e ha mostrato che ai vari livelli (dall’UE a quello nazionale, fino a quello locale) nessuno può farcela da solo, evidenziando la necessità di ripensare profondamente le istituzioni sia sotto il profilo organizzativo sia in termini di ruoli e processi. Un dato che vale anche e soprattutto per il welfare (state) chiamato – così come il mercato del lavoro e la società nel suo complesso – a fronteggiare nelle sue molteplici declinazioni le conseguenze delle sfide demografiche, sociali, digitali e ambientali. Il che rende sempre più urgente costruire un modello di welfare basato (…) su un duplice equilibrio tra Pubblico e privato, da una parte, e tra nazionale e locale, dall’altro, all’interno di una cornice in cui le interdipendenze tra Paesi e tra livelli di governo e di governance siano riconosciute come una leva strategica e siano rafforzate.
Un contributo di Percorsi di secondo Welfare su questo Quinto Rapporto sarà ospitato nel prossimo numero del Magazine Prospettive.
Il Rapporto è scaricabile sul sito di Percorsi di secondo Welfare
Chiara Costantino
Mefop
In Mefop dal 2013. Laureata con lode in Giurisprudenza. Si occupa di consulenza legale e formazione, collabora alla redazione delle pubblicazioni giuridiche. È responsabile del servizio Alert.