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I principali punti del terzo Reporting system dell'Anagrafe dei fondi sanitari
- Sanità integrativa
- Fondi sanitari
Il Ministero della Salute ha recentemente pubblicato il terzo rapporto su “I Fondi sanitari integrativi in Italia”.
Il rapporto, come i precedenti, si propone di presentare un’analisi descrittiva dei dati aggregati raccolti nel Sistema informativo anagrafe dei fondi sanitari (SIAF), con un particolare focus in relazione agli anni di attestazione 2021, 2022, 2023.
L’analisi, basandosi sui dati forniti dai fondi che hanno effettuato l’iscrizione all’anagrafe dei fondi sanitari, ad oggi volontaria, rappresenta uno spaccato ancora non esaustivo ma sicuramente rappresentativo.
Il numero di attestati rilasciati dall’anagrafe nel 2023 è stato pari a 324, con oscillazioni storiche piuttosto ridotte e legate per lo più a dinamiche casuali, si conferma negli ultimi anni una tendenziale stabilizzazione nel numero di attestazioni, comunque cresciute in maniera rilevante rispetto al primo anno di rilevazione da parte dell’anagrafe.
Disaggregando il dato del numero totale degli attestati rilasciati si conferma un’assoluta maggioranza di Fondi di tipologia B, ovvero Enti, Casse e Società di Mutuo Soccorso aventi esclusivamente fine assistenziale rispetto a quelli di tipologia A, ovvero i Fondi Sanitari Integrativi del Servizio Sanitario Nazionale istituiti o adeguati ai sensi dell'art. 9 del D.lgs. n. 502/1992 (96% di fondi di tipologia B nel 2023, ovvero 311 contro i 13 di tipologia A).
Guardando al numero di iscritti, si evidenzia come ormai quasi 16,27 mln di soggetti siano iscritti ad un fondo sanitario (anno di attestazione 2023, anno fiscale di riferimento 2022), di questi 16,25 mln aderiscono ad un fondo di tipologia B, la restante parte ad un fondo tipologia A. La distribuzione per tipologia di aderenti rivela una quota preponderante di lavoratori attivi (82,6%), a seguire i familiari dei lavoratori (14,2%) e infine i pensionati (3,2%). Nonostante gli importanti sforzi compiuti dai fondi sanitari nel mantenimento dei pensionati in copertura, emerge dai dati ancora una scarsa partecipazione dei lavoratori in quiescenza, che rappresentano una classe di popolazione molto ampia e mediamente più bisognosa di cure rispetto alle altre, e che, visti gli andamenti demografici, andrà costantemente aumentando nel corso del tempo.
Le prestazioni complessivamente erogate dai fondi sanitari risultano pari a 3,24 mld di €, in crescita progressiva nel tempo; tale importo seppur non trascurabile, rappresenta ancora una modesta parte rispetto al totale della spesa privata a carico delle famiglie, auspicabilmente l’obiettivo più importante per il sistema per i prossimi anni dovrà essere proprio quello di aumentare il proprio contributo in termini di numero di assistiti e ammontare delle prestazioni erogate.
Guardando alla suddivisione delle prestazioni in Lea ed Extra Lea è possibile notare come circa un terzo del costo sostenuto è stato supportato per prestazione integrative ai Lea, ovvero prestazioni totalmente escluse dai livelli essenziali di assistenza.
Come noto, i fondi di tipologia A devono erogare esclusivamente tale tipologia di prestazioni, più del 99% delle risorse impiegate è allocato di fatto in assistenza odontoiatrica.
I fondi di tipologia B, al contrario sono chiamati ad erogare questa tipologia di prestazioni ai fini dell’iscrizione all’Anagrafe; la normativa dispone infatti che tali fondi, per ricevere la suddetta attestazione, debbano raggiungere la cosiddetta “soglia delle risorse vincolate” ovvero debbano impegnare almeno il 20% delle prestazioni annue negli specifici ambiti di assistenza integrativi rispetto ai LEA ed identificati dall’art. 2, comma 2, lettera d), del DM 27 ottobre 2009.
Le risorse dedicate degli enti di tipologia B dedicate a tali prestazioni superano ampiamente il limite del 20% indicato dalla normativa, stabilendosi da ormai 4 anni sulla soglia del 33%.
La distribuzione delle risorse tra le varie tipologie di prestazioni indicate dalla normativa mostra anche in questo caso una netta prevalenza di risorse erogate in assistenza odontoiatrica (67%), seguono in misura sostanzialmente uguale le prestazioni sanitarie a rilevanza sociale/sociali a rilevanza sanitaria e le prestazioni finalizzate al recupero della salute.
Il terzo report dell’Anagrafe continua a diffondere dati fondamentali per comprendere mercato e verificarne gli andamenti. L’auspicio dell’ Anagrafe è che le attività legate all’implementazione del cruscotto delle prestazioni dei fondi sanitari possano portare in prospettiva ad un maggior coordinamento e ad una valorizzazione dei dati di sistema al fine di consentire sinergie sempre più efficaci e virtuose tra servizio sanitario nazionale e sistema dei fondi integrativi.
Maria Dilorenzo
Mefop
In Mefop dal 2011. Laureata con lode in Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari. Si occupa di analisi statistica, economica e finanziaria nonchè dei temi Esg. È responsabile della progettazione e dello sviluppo del database Mefop Previ|DATA. Segue gli aspetti organizzativi e statistici dei fondi sanitari.