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Welfare aziendale: le principali evidenze contenute nel Rapporto Welfare Index PMI
- Welfare contrattuale e aziendale
- Sanità integrativa
- Fondi sanitari
- Altri Enti bilaterali
Il 26 Marzo è stato presentato a Roma il IV Rapporto Welfare Index PMI, iniziativa promossa da Generali Italia con la partecipazione delle maggiori Confederazioni italiane: Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni, con l’obiettivo di diffondere e valorizzare la cultura del welfare aziendale nelle Piccole e Medie Imprese (PMI) attraverso la rappresentazione di un quadro analitico dello stato dell’arte e delle tendenze del welfare aziendale in Italia, ad uso di istituzioni, policy maker, imprese e osservatori scientifici.
All’indagine, effettuata su base volontaria, hanno partecipato 4.561 PMI italiane di tutti i settori produttivi intervistate in merito alle iniziative realizzate per i dipendenti in vari ambiti, prendendo in considerazione 12 aree di intervento: previdenza integrativa, sanità integrativa, servizi di assistenza, polizze assicurative, conciliazione vita e lavoro e sostegno ai genitori, sostegno economico ai dipendenti, formazione per i dipendenti, sostegno all'istruzione di figli e familiari, cultura e tempo libero, sostegno ai soggetti deboli e integrazione sociale, sicurezza e prevenzione degli incidenti, welfare allargato alla comunità.
La valutazione tiene conto di tre ambiti:
- l’ampiezza (numero) e il contenuto delle iniziative attuate per ciascuna delle 12 aree del welfare aziendale;
- la gestione delle politiche di welfare aziendale, ossia il modo in cui l’azienda coinvolge i lavoratori e gestisce le proprie scelte di welfare;
- l’originalità delle iniziative e la loro distintività nel panorama italiano.
Dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2016, che potenziava gli incentivi fiscali al welfare aziendale e li estendeva a una gamma molto vasta di iniziative e servizi attuabili a sostegno dei lavoratori e delle loro famiglie, le imprese hanno incrementato in maniera significativa le proprie iniziative di welfare rispetto a tutte le aree indagate.
Le imprese “attive”, che nel 2016 erano il 25,5% di quelle analizzate, risultano pressoché raddoppiate nel 2019. Ancor più evidente è la crescita del numero di imprese “molto attive” passate dal 7,2% al 19,6% (+36% solo nell’ultimo anno); tale incremento è legato prevalentemente alle imprese di più grandi dimensioni (con più di 250 addetti), anche se il welfare aziendale sembra diffondersi sempre di più anche nelle piccole imprese, con una quota raddoppiata rispetto a 3 anni fa.
Imprese molto attive: copertura di almeno 6 aree tra quelle indicate
Imprese mediamente attive: copertura di 4 o 5 aree tra quelle indicate
Imprese in fase iniziale: copertura da 1 a 3 aree tra quelle indicate
Imprese non attive: nessuna copertura
Di seguito un’analisi delle principali evidenze relative ai tre ambiti di approfondimento dall’indagine.
Salute e assistenza
Il 45,7% delle aziende offre un sostegno in ambito salute ed assistenza ai propri lavoratori.
Al 2019 il 38,6% delle PMI oggetto dell’analisi prevede iniziative nell’ambito della sanità integrativa; gli strumenti più diffusi si confermano i fondi sanitari di categoria istituiti dai CCNL, ai quali aderisce il 25,6% delle PMI, confermandosi un tassello fondamentale a sostegno di una sempre più vasta quota di lavoratori. Le polizze sanitarie collettive, sottoscritte dall’impresa per i propri lavoratori, raggiungono il 10% delle PMI, il doppio rispetto a quanto rilevato nel 2016; il 4,3% delle imprese ha istituito (o aderito a) fondi aziendali di secondo livello, mentre il 2,0% ha optato per l’adesione a fondi aperti.
L’11,7% delle aziende intervistate ha attivato servizi a supporto della prevenzione e cura dei propri dipendenti (screening e esami di vario tipo, controlli generali dello stato di salute e iniziative di prevenzione).
L’ambito dell’assistenza ai familiari anziani, non autosufficienti e bambini, si trova ancora in una fase di sviluppo embrionale: solo il 2,2% delle PMI ha attivato iniziative in tal senso.
Conciliazione Vita Lavoro
Il 59,2% delle imprese analizzate ha previsto iniziative nell’area della conciliazione tra vita lavorativa e familiare, le più diffuse sono quelle in ambito di flessibilità organizzativa, attivate dal 36% delle PMI analizzate, intese come flessibilità dell’orario di lavoro, telelavoro, smart working e disbrigo pratiche burocratiche.
Le iniziative a supporto della genitorialità sono ad oggi attuate dal 21,1% delle aziende coinvolte nell’analisi. In questo ambito le misure più diffuse sono l’accordo ai neogenitori di permessi aggiuntivi rispetto a quanto previsto dai CCNL di riferimento (14,5%) e l’integrazione del congedo di maternità e paternità (12,9%).
Una quota di PMI offre un sostegno ai propri lavoratori attraverso servizi e supporti economici in termini di trasporti e ristorazione, con l’obiettivo di abbattere i costi connessi al lavoro (31,5%) e una quota residuale prevede altre misure di sostegno ai lavoratori e alle famiglie, al di fuori della ristorazione e dei trasporti 15,3% nel 2019 (alloggi gratuiti o a prezzi agevolati, sconti o agevolazioni sull’acquisto di beni di largo consumo, microcredito agevolato, garanzie per l’accensione di mutui…etc)
Giovani, formazione e sostegno alla mobilità sociale
Al 2019 il 43,9% delle PMI ha attivato iniziative nell’ambito della formazione e del sostegno alla mobilità delle giovani generazioni, in crescita rispetto al 38,2% del 2018. In questo ambito la formazione specialistica professionale è privilegiata con almeno un’iniziativa attivata dal 39,2% delle PMI.
Anche se con un trend in crescita rispetto al 2018, solo una quota modesta di imprese (4,9%) ha deciso di considerare la formazione aziendale di tipo extra-professionale; il 4,2% delle imprese oggetto di indagine ha previsto iniziative di sostegno all’istruzione dei figli e dei familiari.
Per approfondire
Maria Dilorenzo
Mefop
In Mefop dal 2011. Laureata con lode in Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari. Si occupa di analisi statistica, economica e finanziaria nonchè dei temi Esg. È responsabile della progettazione e dello sviluppo del database Mefop Previ|DATA. Segue gli aspetti organizzativi e statistici dei fondi sanitari.