Pre-retirement saving and the extension of working life. A model based assessment of the impact of low interest rates

01 aprile 2015

Il working paper pubblicato dalla Dg Occupazione, Affari sociali e Inclusione della Commissione europea, cerca di studiare quali effetti si siano prodotti sul mercato del lavoro e sui livelli di risparmio, in particolare per i lavoratori più anziani, a seguito delle politiche monetarie espansive che hanno prodotto una forte diminuzione dei tassi di interesse. Le difficoltà economiche degli ultimi anni si sono risolte in un forte aumento dei tassi di disoccupazione per i lavoratori più anziani, di contro i livelli di risparmio da loro accumulati non sembra abbiano risentito particolarmente del nuovo contesto monetario. I bassi tassi di interesse hanno stimolato o ridotto il risparmio dei lavoratori più anziani? Inoltre, potrebbero avere incentivato l’allungamento delle carriere lavorative, soprattutto nel caso in cui le strategie di risparmio si siano orientate a mantenere un adeguato tenore di vita anche una volta in pensione?

PreRetirementSavingsAndTheExtensionOfWorkingLifeAModelBasedAssessmentOfTheImpactOfLowInterestRate

Immunization and hedging of longevity risk

01 aprile 2015

Il working paper pubblicato dal Cerap (Centre of Excellence in Population Ageing Research) si sofferma sulle modalità di copertura del rischio di longevità. Lo studio evidenzia come la più efficiente modalità di copertura di tale rischio sia l’emissione di longevity bond, poiché meglio allineati alla duration prolungata che caratterizza le rendite vitalizie.

ImmunizationAndHedgingOfLongevityRisk 

Facing Demographic Challenges: Pension Cuts or Tax Hikes

01 aprile 2015

Il working paper pubblicato dal Cerap (Centre of Excellence in Population Ageing Research) confronta gli effetti che si avrebbero da un taglio delle pensioni o da un aumento delle imposte per fare fronte agli effetti derivanti dall’invecchiamento della popolazione sul bilancio dello Stato australiano. In termini di saldi le due politiche avrebbero gli stessi effetti sul bilancio dello Stato, tuttavia, i risultati macroeconomici e distributivi sono molto diversi. Le generazioni più giovani preferiscono i tagli alle pensioni mentre le coorti più anziane preferiscono aumenti della tassazione per finanziare programmi di spesa pubblica a loro vantaggio. Le imposte sui consumi, al pari dei tagli alle pensioni hanno un effetto positivo sull’offerta di lavoro e sulla crescita economica, ma riducono il livello di benessere delle famiglie più povere. Di contro, le imposte progressive sul reddito beneficiano maggiormente il welfare delle famiglie più povere, ma hanno minore impatto sulla crescita economica e sull’offerta di lavoro. Il paper evidenzia i conflitti generazionali che si producono nell’implementazione delle diverse opzioni di politica fiscale.

FacingDemographicChallengesPensionCutsOrTaxHikes

Wealth shocks, unemployment shocks and consumption in the wake of the Great Recession

10 marzo 2015

Lo studio evidenzia che le crisi finanziarie che si sono succedute dal 2009 negli Usa hanno provocato una forte contrazione nei livelli di spesa privata. A fronte di una perdita del 10% nei livelli di patrimonio immobiliare e finanziario corrisponde, rispettivamente, una riduzione dello 0,56% e dello 0,9% nella capacità di spesa familiare. Per coloro che hanno perso il lavoro la capacità di spesa si è ulteriormente ridotta del 10%. In aggiunta, la velocità di adeguemento dei profili della spesa familiare è molto più rapida per coloro che hanno aspettative pessimistiche in merito al verificarsi di shock finanziari nel breve periodo.

Wealth Shocks Unemployment Shocks AndConsumption In The Wake Of The Great Recession

 

Where are the retirement savings of self employed? An analysis of “unconventional” retirement accounts

13 gennaio 2015

Il paper evidenzia che gli accantonamenti pensionistici complementari dei lavoratori autonomi sono largamente costituiti da forme “improprie” di accantonamento previdenziale, quali la casa di proprietà o il conto corrente bancario. Questa categoria di lavoratori presenta livelli di accumulazione generalmente inferiori a quelli progettati, anche nel caso in cui queste categorie non beneficino di un fondo negoziale di riferimento.
Lo studio inoltre analizza la correlazione tra le ragioni del risparmio e i comportamenti effettivamente tenuti. Il fatto di ritenere importante il risparmio a fini pensionistici non sempre conduce tuttavia a comportamenti conseguenti, sia per i lavoratori autonomi sia per i lavoratori dipendenti.

PaesiBassi_PrevidenzaIntegrativa_LavoratoriAutonomi