Physical and transition risk premiums in euro area corporate bond markets
Il WP n.761 pubblicato dalla banca centrale dei Paesi Bassi analizza i premi per il rischio climatico nei mercati delle obbligazioni corporate dell'area euro. Come misura del rischio climatico, gli autori distinguono tra rischi fisici e di transizione utilizzando l'analisi testuale.
I risultati mostrano che, dopo l'accordo di Parigi, il rischio fisico è notevolmente scontato nelle obbligazioni societarie con scadenze più lunghe. Il rischio fisico viene valutato anche nelle obbligazioni con scadenze a breve termine, ma il premio è minore e meno significativo. Il premio per il rischio fisico stimato riflette gli investitori che richiedono rendimenti futuri più elevati su obbligazioni che sottoperformano durante gli shock di rischio fisico avverso. I risultati indicano anche un considerevole premio per il rischio di transizione, sebbene le stime non siano consistenti.
Physical and transition risk premiums in euro area corporate bond markets
Information governance in sustainable finance
Nel WP n.132 della Bank of International Settlements si analizzano i possibili miglioramenti alla governance delle informazioni sulla sostenibilità delle imprese. Il governo dei dati sulla sostenibilità e l'affidabilità dei dati stessi sono infatti fondamentali per favorire una allocazione degli investimenti sempre più orientata al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità.
ESG disclosure: regulatory framework and challenges for Italian banks
Il WP n.732 pubblicato sulla Collana delle Questioni di Economia e Finanza della Banca d'Italia esamina il quadro normativo europeo relativo agli obblighi per banche e imprese non finanziarie in materia di rischi climatici. L'illustrazione dei requisiti informativi di terzo pilastro a carico delle grandi banche e di quelli previsti dalle versioni preliminari degli standard di sostenibilità in corso di predisposizione da parte dell'EFRAG è seguita dalla discussione dei risultati delle principali iniziative di vigilanza intraprese dalla Banca d'Italia e dalla BCE e delle principali sfide per il sistema bancario italiano.
Sulla base dei nuovi requisiti normativi, le banche saranno chiamate a fornire numerose informazioni sul loro grado di esposizione ai rischi climatici e ambientali. La sfida principale è legata alla possibilità di accedere a dati climatici di adeguata qualità relativi alla propria clientela; la difficoltà maggiore riguarda le informazioni sulle piccole e medie imprese, poiché gli obblighi informativi ESG sono previsti soltanto per le imprese quotate o di grandi dimensioni.
ESG disclosure: regulatory framework and challenges for Italian banks
Quote di genere, diversità negli organi sociali ed effetti di spillover. Evidenza per le banche italiane
Il WP n.1395 pubblicato sulla Collana dei Temi di discussione della Banca d’Italia misura gli effetti sulle banche della legge 120/2011, che ha imposto alle società quotate di riservare un terzo dei seggi negli organi sociali (board) al genere sottorappresentato.
L'analisi stima l'impatto diretto di tale previsione sugli intermediari quotati in termini di composizione dei board e di risultati economici; vengono inoltre studiati gli effetti indiretti sulle banche non quotate ma appartenenti a gruppi quotati.
La nuova legge ha determinato un aumento dell'incidenza delle donne negli organi sociali delle banche quotate e di alcune misure di diversità nella loro composizione (età, provenienza, esperienza), seppure, in quest'ultimo caso, limitatamente ai consigli di amministrazione. La performance economica delle banche quotate non sembra aver risentito dell'imposizione normativa. Le conseguenze indirette sui board delle banche non quotate ma appartenenti a gruppi quotati sono state invece nulle, evidenziando difficoltà nella modifica di prassi consolidate nella cultura di governo societario.
Pricing of climate risks in financial markets: a summary of the literature
Il WP n.130 della Bank of International Settlements riassume la letteratura accademica sulla determinazione del prezzo dei rischi fisici e di transizione legati al cambiamento climatico da parte del mercato finanziario. Se da una parte gli studi evidenziano lo sforzo crescente di prezzare tali rischi, dall’altra crescono anche i timori che i prezzi attuali non riflettano pienamente i rischi.
Nel valutare i rischi climatici gli investitori devono affrontare tre grandi sfide. In primo luogo, la natura aggregata dei rischi climatici che limita la disponibilità di accordi di condivisione del rischio e di strumenti a copertura. In secondo luogo, l'elevato grado di incertezza sui rischi climatici e sulle azioni politiche concrete per affrontarli accresce le difficoltà di modellazione e misurazione. In terzo luogo, le informazioni a disposizione degli investitori sui rischi climatici e sulle loro conseguenze sono ancora spesso incomplete o imperfette.
Pricing of climate risks in financial markets: a summary of the literature